La NeuroPedagogia nell'età dello sviluppo
Essere genitori (e figli) oggi
La prima infanzia, l'ingresso nel mondo della scuola, l'adolescenza... momenti emozionanti che ogni genitore vive con apprensione, chiedendosi ogni giorno come andare incontro ai bisogni del proprio figlio, come aiutare il suo sviluppo psico-fisico, come adeguare le richieste dei bambini ai cambiamenti della società, come proteggerlo e come stimolarlo, come interpretare quell'universo fatto di silenzi, di pianti e risa. Il sito "Pedagogia 2.0" nasce dall'esperienza del Prof. Paolo Curatolo, Direttore dell'Unità di Neuropsichiatria Infantile del Policlinico Tor Vergata di Roma per aiutare i genitori a conoscere i propri figli e per sapere come comportarsi di fronte ad un capriccio, ad una enuresi notturna, alla timidezza, alla gelosia nei confronti dei fratelli, alle paure, al non voler mangiare, ai social network, al bullismo, ai disturbi del comportamento, all'apprendimento, al disagio adolescenziale... un viaggio all'interno dell'Universo Bambino e del suo sviluppo psico-fisico attraverso le nuove scoperte sul ruolo di alimentazione, sonno, tecnologia, sport...
Pillole di Pedagogia 2 . 0
- Nei primi 1000 giorni di vita si costruisce il futuro del bambino
- Il concepimento è il momento 0 ma la salute della mamma è una buona rampa di lancio - Il cervello del neonato pesa 1/4 di quello dell'adulto e cresce fino all'80% delle dimensioni dell'adulto nei primi 3 anni - I circuiti neuronali si strutturano in funzione dell'adattamento all'ambiente e aumenta progressivamente la trasmissione di informazioni e la velocità di elaborazione per la progressiva mielinizzazione e per lo sviluppo sinaptico - L'esperienza perfeziona le connessioni tra le varie aree cerebrali - Nel primo anno di vita un ambiente ricco di stimoli è essenziale per costruire le reti neurali che consentiranno al bambino di raggiungere un pieno sviluppo - Il cervello assorbe informazioni dall'ambiente e le traduce in abilità, competenze e capacità - Le esperienze sensoriali, motorie, emotive e cognitive del bambino calibrano le sinapsi - Lo sviluppo del cervello è attività-dipendente. Ogni esperienza e attività di gioco stimola alcuni specifici circuiti neuronali e non altri - Nel secondo anno di vita l'interazione sociale è fondamentale per lo sviluppo del linguaggio - Le reti neuronali costantemente attivate tendono a consolidarsi, quelle raramente attivate finiscono per indebolirsi e i circuiti non utilizzati vengono progressivamente eliminati da una potatura sinaptica selettiva. Questo processo è essenziale per rendere i circuiti più attivati capaci di lavorare in modo più rapido ed efficiente - L'esperienza ambientale può velocizzare o rallentare le traiettorie di maturazione e di sviluppo delle varie aree cerebrali nel momento in cui le reti neuronali si stanno formando - Il potenziale genetico è necessario per il linguaggio, ma il particolare linguaggio del singolo bambino è determinato dal contesto ambientale e sociale in cui cresce ascoltando e parlando - Il nido è un'esperienza positiva dai 12 mesi e svolge un'azione complementare ai genitori - Lo sviluppo socio-emotivo del bambino dipende da un positivo attaccamento con la mamma nel primo anno di vita. Bambini con un attaccamento sicuro hanno una crescita psicologica e una strutturazione emotiva del cervello più valida, al contrario bambini trascurati, vissuti in orfanotrofio o allevati in isolamento vanno incontro a insicurezza e problemi comportamentali e affettivi - I circuiti neuronali si strutturano progressivamente nel cervello del bambino in funzione dell'adattamento all'ambiente, e se c'è stato un iniziale adattamento disfunzionale sarà poi difficile cambiarlo nel tempo - L'educazione influenza i processi biologici che avvengono nel cervello e struttura le funzioni cerebrali superiori - Le parole ripetute nel tempo del genitore in famiglia e dell'insegnante a scuola lasciano traccia permanente nel cervello del bambino che ascolta - Esiste una finestra di tempo, un periodo critico, in cui il bambino è più sensibile ad imparare una lingua, uno sport e suonare uno strumento musicale |